Sono inciampata di nuovo in quella cosa del "devi ignorare il tuo cane se ha paura di qualcosa, altrimenti rinforzi la sua paura!" che pensavo fosse superato... A rischio di essere accusata di umanizzare voglio però scegliere esempi che per noi sono meno "astratti", e francamente penso la differenza tra esseri viventi con un sistema nervoso e con la capacità di provare emozioni (e su questo io non discuto!!!) sia trascurabile, anche se ovviamente esiste.
Un bambino che ha paura di andare dal pediatra viene accompagnato dalla sua mamma. Già questo aiuta. Poi mamma si siede vicina al suo figlio mentre aspettano il loro turno. Mette la sua mano sulla spalla del figlio e gli fa una carezzina incoraggiante. E quando tocca a loro lo prende per mano e gli dice "dai, che tra poco usciamo e ce l'avrai fatta, affrontiamolo insieme!" Mi sembra che non sia uno scenario inverosimile!
Per fare questo IN GENERE una mamma non ha bisogno dell'aiuto di una tata della tv, uno psicologo, un medico... Ha bisogno "solo" di un cuore di mamma, una dose di competenza sociale e un po' di buonsenso.
Ripassiamo la stessa situazione con una mamma "diversa": Un bambino che ha paura di andare dal pediatra viene accompagnato dalla sua mamma. La mamma si mangia le unghie, dice "oddio che cosa succederà ora? promettimi di fare il bravo altrimenti lo dico a papà!! speriamo bene... ma vedrai che non ti farà male!!! speriamo che non ti faccia la puntura, odio le punture!!"...
In questo caso la mamma è di aiuto per suo figlio? Mi sembra una domanda piuttosto retorica...
E anche questa mamma ha sicuramente il cuore di mamma!!! Ma magari ha troppa paura per fare da esempio emozionale al suo figlio... e la competenza sociale non è sufficiente per essere di sostegno... e il buonsenso quando siamo sufficientemente stressati, si sa, va a farsi benedire! Allora magari in questo caso è meglio ignorare il bambino? Per non rinforzare la sua paura? Hmm...
Abbiamo tante soluzioni alternative:
- la mamma non accompagna il proprio figlio, lo fa accompagnare da papà che SOSTIENE il figlio amorevolmente (non quei papà che hanno più paura dell'ago della mamma ;-) o che minacciano con chissà quali conseguenze perché hanno paura di doversi vergognare del proprio figlio...)
- la mamma si fa consigliare da una tata, da insegnanti (?), dall'assistente del pediatra, dal pediatra stesso. Con più idee su come comportarsi e come aiutare il bambino, e con le spiegazioni del pediatra su come si svolge la visita magari la mamma si sente più preparata, più sicura, più in grado di essere di sostegno al proprio bambino.
- la mamma si fa accompagnare a sua volta da una persona che le da sufficientemente sicurezza e sostegno da poter aiutare il proprio figlio...e chissà quante altre soluzioni individuali ci sono!
- ...
MA SGRIDARE IL BAMBINO, MINACCIARLO O IGNORARLO POTREBBE ESSERE LA SOLUZIONE PIU' "GIUSTA", UMANA, EFFICACE? La lascio lì come altra domanda retorica...
Cani che hanno paura non hanno bisogno di correzioni, paura non è un comportamento!
Hanno bisogno di sostegno!
Paura fa parte della vita! E nei casi "normali" un proprietario saprà gestire queste situazioni.
Se non ha l'impressione di essere all'altezza fa bene a chiedere ad un professionista (speriamo che quello non abbia imparato che "va ignorato"...).
Se non è paura "normale" un proprietario deve contattare un professionista.
Se la paura è patologica deve contattare un veterinario.
Se c'è anche solo un dubbio se la paura è patologica o meno, il veterinario va contattato!
Un bambino che ha paura non va ignorato, gli va offerto sostegno. Questo sostegno può essere una mano sulla spalla, una spalla sulla quale piangere, può essere che non sono la persona giusta per aiutare e magari devo chiamare la mamma del bambino o un professionista, o... o... o...
Ma devo OFFRIRE aiuto (anche se il bambino mi manda a quel paese), se non sono in grado di darlo o se il bambino non è in grado di accettarlo devo cercare aiuto, ma di certo NON POSSO AIUTARE SE IGNORO IL BAMBINO!
Un cane che ha paura non va ignorato, gli va offerto sostegno. E se non ve la sentite di aiutare, cercate aiuto. Da amici competenti, istruttori competenti e veterinari competenti!
E se a la vostra pancia non piace il consiglio non fate vincere la vostra testa che vi dice che sembra "logico" quello che avete sentito, dite alle vostre gambe di andare a sentire una seconda opinione :-)
P.S.: per maggiore chiarezza aggiungo questo commento:" dare una mano, aiutare, sostenere, supportare NON necessariamente significa contatto fisico...Se offri aiuto a un bambino in difficoltà non necessariamente quello vuole essere abbracciato... ma non va nemmeno ignorato "per non rinforzare la sua paura"..."
Se il vostro cane gradisce il contatto fisico rimane un'ottimo tipo di supporto (immaginatevi la mano sulla spalla, l'essere preso per mano, l'abbraccio di incoraggiamento e di protezione...), ma la vostra voce (calmante, rassicurante), la vostra presenza e una respirazione lenta, profonda, con una lunga fase di espirazione e tutte le soluzioni personali e individuali che avete trovato utili sono sempre tipi di "dare una mano" anche senza contatto fisico!!